Giardino della Minerva
I giardini della Minerva, la storia.
Il Giardino della Minerva si trova nel centro storico di Salerno, ed è l’orto dove la scuola medica praticava i suoi studi.
Vi erano coltivate alcune delle piante da cui si ricavavano i principi attivi impiegati a scopo terapeutico. Il giardino della Minerva era di proprietà della famiglia Silvatico, come testimonia una pergamena conservata nell‘archivio della Badia di Cava de’Tirreni.
Matteo Silvatico vi svolgeva una vera e propria attività didattica per mostrare agli allievi della Scuola Medica le piante con il loro nome e le loro caratteristiche.
Nel 1666 don Diego del Core compra i giardini e la casa annessa e dall‘atto notarile se ne ricava una delle prime descrizioni. Del Core parla di : “ una loggia parte a vela sostenuta da pilastri e parte scoperta e pavimentata attorno…con una fontana in destra di essa con acqua perenne…vi è un muro che regge la fontana, ma che è malmesso…in esso vi è una porta che con sette gradi si cala nel giardino il quale consiste in un luogo piano…». La proprietà, quindi, alla metà del seicento, nonostante i molti guasti, mostrava già l‘aspetto odierno dei Giardini della Minerva.
Il giardino della Minerva: come si presenta.
Ciò che oggi appare al visitatore del Giardino della Minerva è una serie d‘elementi riconducibili al XVII e XVIII secolo. Tra questi, il più caratterizzante è una lunga scala che collega i diversi livelli del giardino.
La scala è costruita sulle mura antiche della città e permette una privilegiata visione del mare e del centro storico.
Il giardino della Minerva è dotato di un microclima favorito dalla scarsa incidenza dei venti e dalla favorevole esposizione che consente la coltivazione di specie vegetali esigenti in fatto d’umidità e calore.
Per il restauro del giardino della Minerva il lavoro si è concentrato sulla riproposizione della sua fase caratterizzante.
Al visitatore appaiono evidenti le sue qualità monumentali e paesaggistiche.
Meno evidente, ma non meno importante, è l’ispirazione araba e antica di canalizzazione e distribuzione delle acque.
Il Giardino della Minerva non è un Orto Botanico tradizionale ma deve proporsi come tale per le numerose specie botaniche in esso.
Nel primo e più vasto terrazzamento del giardino le piante sono sistemate secondo l’antico sistema di classificazione vegetale. In tutte le altre aiuole del giardino le piante sono sistemate con un criterio paesaggistico.
Dopo il restauro del 2001 nel giardino sono state messe a dimora numerose piante, anche rare, dando importanza soprattutto a quelle che venivano usate come piante medicali.
In particolare è presente nel giardino la leggendaria mandragora, pianta che si riteneva avesse poteri straordinari. In totale, sono presenti oltre 300 specie di piante.
Nel 2014, con una donazione di 40.000 euro, McDonald’s e Rotary International hanno contribuito alla realizzazione, all’interno dei giardini, di un’aula didattica attrezzata e di un’aula multifunzionale per incontri e convegni.
Dal 2004 all’interno dei locali di Palazzo Capasso, si trova la tisaneria gestita dall’associazione Nemus.
L’associazione dispone di un laboratorio per l’impacchettamento, di una cucina per la preparazione delle tisane e per la preparazione di piatti per piccoli eventi.
Nel 2016 Paola Lanzara, direttrice dell’orto botanico di Roma, ha donato circa 1000 volumi che formano il primo nucleo della nuova biblioteca del giardino, che punta a diventare la raccolta di informazioni più esaustiva e variegata per quanto riguarda la vita e l’uso delle piante.
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