Villa Rufolo era la residenza dei Rufolo, la famiglia che nel medioevo era la più potente economicamente e politicamente nella Ravello medievale. Nel suo periodo aureo, la Famiglia Rufolo si fece costruire una casa che rispecchiasse il suo status sociale, in cui si fondono strutture architettoniche e decorative arabe e bizantine con la cultura locale.
Nel medioevo, Ravello seguì il declino della costa legato alla decadenza della Repubblica Amalfitana, e così anche la Famiglia Rufolo.
I Rufolo furono costretti a cedere la loro dimora ai Confalone e ai Muscettola e poi ai D’afflitto di Scala nel XVIII secolo. Questi ultimi si sforzarono di rendere la villa abitabile, ma molti elementi distrutti causarono la perdita di gran parte della bellezza della residenza Rufolo.loro
Nella metà dell’800, la Villa Rufolo si presentava come una rovina e nonostante ciò, il lord scozzese Sir Francis Nevile Reid decise di acquistarla. Questo Lord scozzese fece restaurare l’edificio e ne sistemò il giardino e le terrazze, realizzando ciò che fece esclamare a Wagner “Il magico giardino di Klingsor è trovato”.
Il recupero della villa.
Nel 1974 Villa rufolo viene acquistata dall’ EPT di Salerno che l’ha gestisce fino al 2007, anno in cui la gestione viene affidata alla Fondazione Ravello. Con la fondazione si avvia una serie di iniziative per il recupero, la valorizzazione e la tutela di Villa Rufolo.
Gli scavi in Villa Rufolo hanno restituito circa 100.000 frammenti di ceramica di probabile produzione locale o comunque provenienti dall’area campana. Alcune ceramiche sono produzioni pugliesi e siciliane.
È stata anche ritrovata una grande quantità di ceramiche di epoca romana, databili tra il I secolo a.C e il V secolo d.C.
Questi ritrovamenti oltre che testimoniare l’importanza della famiglia Rufolo che gli consentiva di collezionare pezzi pregiati, testimoniano anche la frequentazione della zona anche in epoche precedenti a quella medievale.
I ritrovamenti archeologici in Villa Rufolo sono una testimonianza della ricchezza dei mercanti della costiera amalfitana, e mostrano un’importante influenza con il commercio orientale con il risultato di architetture arabeggianti, lussuose.
I giardini di Villa Rufolo a Ravello.
I giardini di Villa Rufolo si sviluppano su due livelli, come le tipiche coltivazioni a terrazza della costiera amalfitana.
Al complesso si accede attraversando una torre che ha una funzione esclusivamente decorativa. La torre è sormontata da una cupola con archi intrecciati e sostenuti da colonne in terracotta.
La torre porta a un viale alberato con antiche mura. Superato il viale si accede al chiostro dalle linee arabeggianti, con una successione di archi che creano un suggestivo effetto ottico e decorativo. Il chiostro si sviluppa su tre bracci di cui oggi restano solo trentasei colonnine sul lato nord e due archi integri sulla sinistra.
Dal chiostro si arriva al primo livello del giardino. Qui troverete la Torre Maggiore, alta 30 metri e divisa in 3 piani e grandi aiuole che danno definizione e suddivisione geometrica agli spazi, in linea con le forme circolari e squadrate che caratterizzano il giardino.
La torre maggiore è la più antica di Villa Rufolo, simbolo della potenza sociale dei Rufolo. Qui troviamo anche un pozzo, ed è quella zona che ispirò Richard Wagner per la scenografia de “Il magico giardino incantato di Klingsor” del Parsifal.
Attraverso un pergolato si arriva al secondo livello dei giardini, il Belvedere di Villa Rufolo, dove si entra in pieno contatto con l’essenza della villa, da cui godere un panorama unico al mondo.
Questo livello è caratterizzato da aiuole di varie forme geometriche che vanno a costituire particolari giochi di forme, di grande effetto quando sono fiorite.
Il festival di Ravelloha sede proprio qui, infatti il palco viene allestito al di sopra delle aiuole.
Durante l’epoca di Reid i giardini di Villa Rufolo rinascono: il lord scozzese volle arricchire i giardini con piante esotiche e fece costruire un acquedotto. Dal lato settentrionale dei giardini si può ammirare l’area termale riemersa solo di recente.
Tra scale, aiuole e pareti fiorite, ci si addentra in uno spettacolo che è un tripudio si colori, arte, storia.
Trovandovi a Ravello, non potete che far altro che visitare anche i vicini giardini diVilla Cimbrone.
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